Orto

Questa attività si sviluppa, nell’ area di proprietà comunale di 4.000 mq totali di via Poletti (fra via Calvari e via Bonzanini, di fronte al parco del Terdoppio) – incastrata fra numerosi grandi condomini, attualmente a verde incolto a progressivo degrado:

  • Un orto comune (di due mila metri quadri)
  • Area vivaio (di altri due mila metri quadri) per piante ornamentali di vario genere da distribuire nel quartiere
  • Lettiera lombrichi per produrre humus (concime naturale)
  • Area verde nella parte restante dell’appezzamento, in modo da evitarne il degrado e da alimentare alcuni animali (presso un agricoltore della zona) con erbe coltivate senza utilizzo di agenti chimici.

Inoltre sono previsti

  • Alcuni orticelli scolastici presso alcune scuole del quartiere (le altre potranno gestire una zona dell’orto di via Poletti)

Il coinvolgimento delle famiglie attraverso:

A scuola:

  • primo approccio con sedute dimostrative, con l’ausilio di slide e stimolazione alla discussione tra gli alunni e gli interlocutori, sulla formazione e composizione del suolo, delle tipologie del terreno e della vita nel sottosuolo;
  • prove pratiche di semina e coltivazione di alcune piantine ( tipo ortaggi o ornamentali ) ove possibile in terreno aperto o comunque in apposite cassette;
  • distribuzione di comunicati informativi sull’intero progetto agli alunni che frequenteranno i laboratori con richiesta di adesione da parte dei genitori.

Nel quartiere:

  • costituzione dell’Associazione Orticultori di Sant’Agabio, con lo scopo di gestire il progetto dal 2018 in poi.
  • classificazione delle adesioni, per una prima suddivisione e preparazione dell’area assegnata al progetto (orto, vivaio, deposito per la sfalcio, stoccaggio della frazione umida, lombricicoltura);
  • campagna di raccolta e riciclo di sfalci erbosi ad uso pacciamatura e frazione umida per impianto di lombricicoltura atto alla formazione di humus;
  • preparazione de “Aia Colta” con la partecipazione degli alunni e dei genitori per organizzare la loro partecipazione attiva all’allevamento di galline ovaiole ( lasciate in ambiente aperto e presso azienda agricola limitrofa ) mantenute anche con parte di scarti derivanti dalle colture degli orti;